Negli ultimi anni c’è stato un fiorire di prodotti a base di cbd ed il suo utilizzo è cresciuto esponenzialmente.
Impiego da più di dieci anni cbd per i miei animali, ricordo che agli inizi dovevo acquistarlo in Olanda per la mia bassotta, e noto che la facilità di reperimento non è andata di pari passo con la qualità del prodotto offerto e la corretta informazione di utilizzo.
CBD cos’è e cosa fa
Il cbd contenuto nella canapa è tra le sostanze (non l’unica) in grado di regolare e stimolare il sistema endocannabinoide. Questo sistema è formato da molecole che influenzano diverse funzioni tra cui infiammazione, dolore, umore (risposta allo stress), appetito, apprendimento, memoria, sonno.
Queste molecole si legano ai neuroni presinaptici inibendo il rilascio di alcuni neurotrasmettitori, aiutando il corpo a mantenere un certo equilibrio fisiologico.
Altri alimenti sono in grado di stimolare, a diversi livelli, il sistema endocannabinoide. Il rosmarino e il pepe nero contengono beta-cariofillene (un terpene complesso che si lega ai ricettori CB2 regolando le infiammazioni). La mirra, la boswellia e la curcuma stimolano gli stessi ricettori creando un effetto analgesico. La PEA (spesso prescritta nella gestione di dermatiti, prurito e dolori articolari) è un endocannabinoide molto efficiente.
Il vantaggio della canapa è la possibilità di avere una risposta a dosaggi molto bassi. È dunque utile per il mantenimento di una terapia, per minimizzare gli effetti collaterali dovuti al protrarsi dell’assunzione nel tempo.
Il cbd non crea assuefazione e può essere utilizzato senza pause, per esempio per trattare i dolori articolari cronici negli animali anziani o nel supporto dell’epilessia.
Normative e scelta nell’acquisto
In Italia al momento è normato solo il prodotto galenico, quindi su prescrizione veterinaria confezionato in farmacia. Tutto il resto in commercio non è normato e quindi non ci sono reali parametri di legge a protezione del consumatore.
Per questo motivo bisogna fare molta attenzione a cosa acquistiamo, accertarci che il prodotto venga confezionato da aziende serie che forniscano certificazioni bio, che il prodotto sia certificato come privo di sostanze tossiche, pesticidi e metalli pesanti e che ci sia una scheda tecnica del lotto corredata di analisi di laboratorio.
Il contenuto di cbd deve essere titolato, ovvero deve essere specificato che ogni goccia di olio contiene una quantità standardizzata di principio attivo.
In base alla mia esperienza, si hanno maggiori risultati con prodotti contenenti tutti i fitocomplessi, detti “full spectrum“, ovvero ricchi in flavonoidi e terpeni contenuti naturalmente nella pianta.
Uso e conservazione
La corretta conservazione è importantissima. Una volta aperto, l’olio di cbd deve essere conservato in frigorifero, chiuso nella sua confezione originale (al buio), ed utilizzato entro 30 giorni. Il prodotto è degradabile e la quantità di fitocomplesso andrà a diminuire gradualmente.
La somministrazione deve avvenire preferibilmente lontano dai pasti e da qualunque farmaco (anche i vermifughi, antiparassitari orali e pastiglie per la prevenzione della filariosi) perché il cbd potrebbe abbassarne l’assorbimento. Può essere dato assieme ad un bocconcino o un cucchiaino di yogurt.
Facciamo attenzione anche al tipo di olio in cui viene veicolato il cbd. La scelta migliore sarebbe un olio MCT di cocco, canapa o di pesce. Questi oli hanno però un forte odore/sapore e non sono sempre appetibili, soprattutto per i gatti. Se abbiamo un animale un po’ schizzinoso, potremmo pensare di abituarlo iniziando la terapia con un cbd miscelato in olio di oliva o girasole e passare in un secondo tempo ad un prodotto diverso.
Dosaggi:
Il dosaggio varia a seconda dell’animale, dell’obiettivo terapeutico e del prodotto utilizzato. Consiglio di farvi aiutare da un professionista e partire con un quarto o metà della dose raccomandata, aumentando gradualmente fino al raggiungimento della minima dose efficace. Dividere le somministrazioni in 2-3 volte al giorno.
Controindicazioni:
Avendo azione anticoagulante (come gli Omega3), l’utilizzo di cbd andrebbe sospeso in vista di una chirurgia ed andrebbe discusso con un veterinario specializzato in caso di malattie della coagulazione del sangue e/o utilizzo di anticoagulanti sintetici. Non somministrare cbd ad animali ipotesi, bradicardici, cuccioli, animali in gravidanza o allattamento. Non somministrare mai autonomamente prodotti contenenti THC.
Consiglio in ogni caso di consultarsi con il veterinario prima di iniziare una terapia con cbd.
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